sabato 13 dicembre 2008

Coincidenze Coincidenti




Roma, 12 dic. (Adnkronos)- Con questo sciopero la "Cgil sbaglia" perche' "contro la crisi" non servono "la piazza e il conflitto". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, boccia ancora una volta la scelta del sindacato guidato da Guglielmo Epifani di scendere in piazza contro le scelte del Governo sulla crisi economica che si sta abbattendo anche sul nostro Paese e, intervistato da 'Il Sussidiario.net', afferma: "In modo ostinato e preconcetto la Cgil si avvia ad uno sciopero generale del lavoro che non aiuta i lavoratori, non serve ad impostare una seria politica contro la crisi economica, accentua le divisioni anziche' favorire la convergenza di tutto il sindacalismo confederale attorno ad una politica riformista e di sviluppo"


EPIFANI: GRAVISSIMO CHE BERLUSCONI NON ABBIA INVITATO LA CGIL AL VERTICE
(AGI) - Roma, 12 nov. - "Quello che e' accaduto ieri sera, se confermato, e' gravissimo, una cosa senza precedenti". Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha commentato cosi', parlando al direttivo dell'organizzazione, la notizia dell'incontro che sarebbe avvenuto ieri sera a palazzo Grazioli, fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. "Il presidente Berlusconi dimostra cosi' di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. [...]"



Dal Piano di Rinascita Democratica, sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio del 1982:

3) "Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi in una libera confederazione, oppure, senza toccare gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.[...]"

sabato 1 novembre 2008

A volte ritornano.



Perdonate la lunga assenza.

Mi ha colpito un articolo (link) pubblicato in data odierna sul sito web de l'Unità, che accompagna in qualche modo la materia da me trattata nel post precedente.
Buona lettura. 


venerdì 11 luglio 2008

Divulgazione P2-Peer





Nel 1877 fu istituita dal Gran maestro Giuseppe Mazzoni (deputato del Parlamento del Regno d'Italia) una loggia massonica, la loggia "Propaganda", che riuniva al suo interno politici e banchieri del Regno d'Italia.
Nel 1893 diversi banchieri legati alla loggia si resero protagonisti di uno scandalo che mise in luce gravi irregolarità di natura amministrativa.
Nel 1925 le leggi fasciste abolirono la libertà di stampa e di associazione, e portarono dunque al forzato scioglimento della loggia Propaganda, che vide nuova luce soltanto con la caduta del fascismo e con una nuova denominazione: prese il nome di "Propaganda 2" (P2).
Il fine di tale loggia segreta era quello di sovvertire l'ordine sociale, politico ed istituzionale del Paese. Una svolta in tal senso si ebbe con l'arrivo di Licio Gelli, il quale trasformò la loggia in un punto di raccolta di imprenditori e funzionari statali di ogni livello.
Il 17 marzo 1981, nell'ambito di un'inchiesta sul presunto rapimento dell'avv. Michele Sindona, i giudici Colombo e Turone, fecero perquisire la villa di Gelli ad Arezzo; nell'operazione, la Guardia di Finanza, scoprì fra gli archivi del Gran maestro una lista di 932 iscritti alla loggia P2 (anni dopo Gelli confermò l'esistenza di una seconda lista, per un totale di 2400 adepti alla loggia) ed un documento intitolato "Piano di rinascita democratica", che conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello Stato.
Tra i 932 iscritti, spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri dell'allora governo, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della GdF, 22 generali dell'esercito italiano, diversi magistrati, giornalisti ed imprenditori. Vale la pena ricordarne alcuni:
.Silvio Berlusconi (tessera n. 1816, foto);
.Vittorio Emanuele di Savoia;
.Maurizio Costanzo;
.Fabrizio Cicchitto (capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà);
.Massimo Donelli (attuale direttore di Canale5);
.Angelo Rizzoli (fondatore della Rizzoli Editore);
.Gustavo Selva (il tipo dell'ambulanza e della soppressione del 25 aprile)



Altresì interessanti risultano alcuni passaggi del suddetto documento "Piano di rinascita democratica". Alcuni obiettivi previsti dal piano sono stati perfettamente realizzati durante gli ultimi trent'anni. Eccoli:
-Acquisire settimanali di battaglia;
-Coordinare tutta la stampa provinciale e locale;
-Coordinare molte TV via cavo;
-Dissolvere la RAI-TV;
-Eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti;
-Concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri (fondamentale per chi ha soldi all'estero, magari sporchi, ndr);
-Modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso elezioni del successore;
-Divieto di pagamento di pensioni prima dei 60 anni;
-Creazione di 2 grandi partiti, uno di destra e uno di sinitra ed eliminazione delle ali estreme (NEW)

Licio Gelli
, agli arresti domiciliari, intervistato nel 2003 dichiarò:
"Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa"

Nel dicembre 2007, Studio Aperto se ne uscì con un "Esclusivo! Intervista a Licio Gelli". Il giornalista(?), dopo i convenevoli del caso, domandò all'ex Gran maestro della P2 (condannato per procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna, bancarotta fraudolenta -Banco Ambrosiano):
"Allora, cosa ne pensa del nuovo film di George Clooney?"

...

domenica 6 luglio 2008





“…l’Italia è una penisola bagnata da tre mari e prosciugata da Tremonti…”


Che l'avv. Giulio Tvemonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, ci capisse in realtà ben poco di economia e finanze, è un fatto oramai assodato.

Forte sostenitore di misure protezionistiche nei confronti delle economie indocinesi, padre della pornotax, Tvemonti partorì la sua più brillante idea nel 2002, quando propose alla BCE l'emissione di banconote da 1 e 2 euro, al posto delle attuali monete metalliche. L'allora presidente della BCE, Wim Duisenberg, scoppiò a ridere, il nostro Ministro capì di aver fatto una pessima figura, e torno sui suoi passi.
In effetti, chi non s'intende di economia, come appunto il ministro dell'economia, potrebbe non sapere che le uniche monete sulle quali lo Stato ha l'agio sul reddito derivante dall'emissione delle stesse (signoraggio), sono quelle metalliche. Diversamente, il reddito che deriva dalle monete cartacee è appannaggio della Banca Centrale Europea, che le emette.
Nel corso dei vari governi Berlusconi, il nostro Ministro, che già manifestò la propria contrarietà a tali misure, varò diversi condoni fiscali per i quali ricevette, financo, una denuncia da parte dell'UE.

Non mancano, ovviamente, recenti geniali trovate degne di nota.

Nell'ultimo Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria), ha fissato l'inflazione programmata all'1,7% per il 2009, ed all'1,6% per i due anni successivi. A chi gliene ha chiesto i motivi ha risposto:
"Se volete sapere perché l'inflazione programmata è stata fissata all'1,7%, vi do un numero di telefono: componetelo, vi risponderà la Bce, e vi spiegherà qual é il motivo tecnico per cui ci chiede di inserire nei documenti di finanza pubblica questa indicazione".
Ovviamente il "motivo tecnico" al quale il Ministro allude, è il fatto che l'inflazione programmata indica un obiettivo che si tenta di raggiungere. Ha però dimenticato che, ad oggi, l'inflazione reale è del 3,8% in Italia, e gli esperti economici prevedono che quella media europea possa scendere non al di sotto del 2,6% nel 2009. Dal 1993 al 2007, lo scarto medio delle inflazioni programmate dall'inflazione reale è stato dello 0,5% circa. L'anno prossimo, ipotizzando un'inflazione al 3%, lo scarto sarà invece di 1,3 punti percentuali.
Ma la cosa più simpatica, è che, come molti di voi sapranno, i rinnovi dei salari vengono fatti sulla base dell'inflazione programmata, non di quella reale. Tradotta in moneta, la perdita di potere d'acquisto che subirà un salario di 25 mila euro in 3 anni, sarà pari a circa 1500 €.

Nelle prossime puntate analizzeremo altri due significativi provvedimenti presi dal nostro Tvemonti: la card per gli anziani (moderna rivisitazione della tessera annonaria), e la tassa "Robin Hood".

martedì 1 luglio 2008

Rialzati Italia, e scappa via; magari in Spagna, chessò.


Buongiorno, oggi è il primo luglio 2008.
L'inflazione è al 3.8% su base annua (la più alta degli ultimi 12 anni) , il prezzo del petrolio è di circa 135$ al barile (nel '99 stazionava sui 10$), e con buona probabilità toccherà i 170$ entro la fine dell'estate.
Il PIL per capita italiano continua la sua regressione in rapporto alla media europea (100): 107 nel 2004, 105 nel 2005, 103 nel 2006, 101 oggi; nell'UE-27 siamo stati sorpassati praticamente da tutti, fuorchè da Grecia (98) e Portogallo (75).
Sfortuna, iella, sciagura, maledizione o, più semplicemente, crisi, intesa come depressione del sistema economico.
Sono trascorsi 54 giorni dal giorno in cui è entrato in carica il governo Berlusconi IV (8 maggio 2008), e 41 dalla prima riunione del Consiglio dei Ministri, a Napoli (21 maggio 2008).
Vediamo come il governo ha inteso ad oggi rimediare alla situazione di grave recessione economica che sta colpendo il nostro Paese, e quali sono i provvedimenti di massima urgenza in fase di attuazione:

1) ddl intercettazioni: divieto assoluto della pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti, con pene fino a 3 anni di carcere e sanzioni fino a 465 mila euro per gli editori dei giornali.
Divieto di utilizzo delle intercettazioni, da parte degli inquirenti, per i reati puniti con pene inferiori ai 10 anni.
Il fato ha voluto che tra questi rientrasse anche il reato di corruzione, per il quale il premier è indagato dalla procura di Napoli, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche tra quest'ultimo e Saccà (presidente RAI Fiction).

2) Blocca-Processi: emendamento che sospende tutti i processi "minori" per reati commessi fino al 30 giugno 2002, tra cui quello in cui il premier è imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari (caso Mills). Ma ancora, ovviamente, è soltanto una casualità.

3) Lodo Alfano (o Schifani bis): già approvato nel 2003, poi dichiarato incostituzionale e quindi annullato con sentenza della Corte Costituzionale nel 2004, il governo lo ripropone, cambiandone il nome: questa volta si chiamerà "Alfano". Il lodo prevede l'immunità assoluta per le 5 più alte cariche dello stato, tra cui, lapalissiano, il premier. Oltre ad essere incostituzionale (contrasta infatti con l'art 3 cost.), non esiste in nessun altro Paese civile.

4) Norma salva-rete4: disposizioni che si pongono in frontale contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia europea e della Corte Costituzionale, che permettono di prorogare fino al 2012 il regime transitorio introdotto dalla legge Maccanico e dalla legge Gasparri. La sorte ha voluto che il padrone di rete4 fosse anche il premier del governo che ha proposto la legge.


Questi sono i provvedimenti che il governo intende mettere in atto con massima urgenza e che porteranno l'Italia fuori dalla crisi economica.

lunedì 16 giugno 2008

Pillole di Democrazia

"Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza, quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa, al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così: la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro, e non infastidiamo mai il nostro prossimo, se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari, quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così: ci é stato insegnato di rispettare i magistrati e ci é stato insegnato anche di rispettare le leggi, e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa, e ci e’ stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell’universale sentimento di ciò che é giusto, e di ciò che é buonsenso.
Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicita sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma io proclamo Atene scuola dell’Ellade, e che ogni ateniese cresce prostrando in se una felice versastilità la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione.
Ed é per questo che la nostra città é aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così!"
Discorso di Pericle, 431 a.C.


"In Parlamento è partita l'operazione salva-Berlusconi. Come anticipato da Repubblica, al Senato sono stati presentati due emendamenti al provvedimento all'esame dell'Aula, che potrebbero essere propedeutici ad una sospensione delle azioni giudiziarie che riguardano, tra gli altri, il presidente del Consiglio. [..]
L'obiettivo sarebbe quello di bloccare la sentenza del processo Mills dove Silvio Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari"
La Repubblica, 16 giugno 2008

domenica 15 giugno 2008

Il cretino poetico



“Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest’età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini.”

Fabrizio De Andrè


Oggi voglio raccontarvi di un uomo che, superata da un pezzo la soglia dei 18 anni, continua a scrivere incantevoli poesie. E' il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, alias Sandro Bondi.
Lascerò che siano le sue soavi opere a descriverne la genialità della sua persona.


A Giuliano Ferrara

Antro d’amore
Rombo di luce
Parole del sottosuolo
Fiume di lava
Ancora di salvezza


A Michela Vittoria Brambilla

Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore


A Rosa Bossi in Berlusconi (la madre si Silvio, ndr)

Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio


A Silvio

Vita assaporata
Vita preceduta
Vita inseguita
Vita amata
Vita vitale
Vita ritrovata
Vita splendente
Vita disvelata
Vita nova

...
Anch'io, colto da improvvisa ispirazione, ho composto alcuni versi:

A Sandro Bondi

Cervello marcio
Vita sprecata
Sproloqui insensati
Pugni da Rimbaud
Calci da Verlaine
Gomitate da Foscolo
Sputi da Leopardi
I tuoi scritti hanno un nonsochè
di lista della spesa.